SAKINEH, IL FIGLIO LANCIA APPELLO AL PAPA E AL GOVERNO: "GIA' PUNITA CON 99 FRUSTATE"

02.09.2010 12:39

 

Ieri aveva detto che la madre stava per essere lapidata e che l’avevano condannata anche a 99 frustate, oggi Sajjad Ghaderzadeh, il figlio di Sakineh Mohammadi Ashtiani, parlando con l’Adnkronos/ Aki, lancia un appello al Papa e al governo affinché salvino la mamma. E rivela: quelle 99 frustate già le sono state date.

“Mi appello a tutti gli italiani – dice  Sajjad contattato telefonicamente – ma soprattutto al loro governo e al premier Silvio Berlusconi”. Poi si rivolge al Pontefice: “Esorto il capo della Chiesa, papa Benedetto XVI, a intervenire per salvare la vita di mia madre”, per fermare le “atrocità ingiustificate” a cui è sottoposta. Per Sajjad, l’unica speranza di fermare l’esecuzione è proprio la mobilitazione internazionale, le voci come quella della ‘premiere dame’ di Francia, Carla Bruni, o del calciatore italiano Francesco Totti, che ha aderito alla campagna contro la lapidazione di Sakineh, producendo una grande eco in Iran.

“Vorrei ringraziare tutta la comunità internazionale – prosegue il figlio di Sakineh – perché sta seguendo con tanta attenzione il nostro caso. Vi chiedo di non fermare le vostre campagne, perché questo tipo di pressione da tutto il mondo può veramente aiutare mia madre. Non fermatevi per favore – ribadisce – siete la nostra unica speranza. Prima di appellarmi alla comunità internazionale, mi sono rivolto alle massime cariche dello stato anche alla Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, e al presidente Mahmoud Ahmadinejad, scrivendo diverse lettere, ma senza mai ricevere alcuna risposta”.

“E’ per questo che mi sono rivolto alla comunità internazionale – continua – Ad Ahmadinejad chiedo dove sia quella giustizia di cui parlava durante la sua campagna elettorale, come mai non interviene a sostegno della mia povera madre. Sono molto deluso dalle autorità iraniane”.

Il Vaticano risponde. Immediata la risposta della Santa Sede. Autorevoli fonti vaticane riferiscono che “da giorni si segue con molta attenzione quanto sta avvenendo in Iran a proposito del caso di Sakineh Mohammadi Ashtiani”. “La Santa Sede – aggiungono le fonti – è sempre contraria alla pena di morte, anche in questo caso”. Nei sacri palazzi si sta valutando se intervenire in modo ancora più esplicito sulla questione.

 

 

 

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