MINZOLINI IMBAVAGLIA FINI E RISCHIA UNA SUPER SANZIONE DA 200.000 EURO (OVVIAMENTE PAGATA CON IL CANONE DA NOI CONTRIBUENTI)

04.09.2010 16:29

 

Pronta un'istruttoria dell'Agcom sul Tg1 per mancato pluralismo. Su La7, la maratona di Mentana che ha seguito il discorso di Fini ha fatto il 10% di share

 

 

Rivoluzione al Tg1. Augusto Minzolini ha cestinato panini e pastoni, avanti con la politica a tenaglia. Per commentare Gianfranco Fini a Mirabello, smontare pezzo per pezzo un discorso articolato e trasmesso a singhiozzo, il caporedattore Francesco Giorgino ha intervistato Fabrizio Cicchitto in studio e Maurizio Gasparri in collegamento. Due a microfono aperto contro uno assente. Infuriato il ministro Andrea Ronchi: “La faziosità di Minzolini non è più tollerabile”. La replica di Daniele Capezzone è arrivata puntale.

 

Si muove l’agcom. Il portavoce ha anticipato di poche ore la lettera di due commissari dell’Autorità di garanzia – l’Agcom – che chiedono al segretario generale di visionare la registrazione del telegiornale: “Dobbiamo capire se il Tg1, secondo quanto previsto dal contratto di servizio con la Rai, ha rispettato i principi della corretta informazione, di equilibrio e di pluralismo”. Nel caso: pronta l’istruttoria, probabile la multa sino a 200 mila euro. Una multa che pagherà la Rai per colpa di Minzolini. Eppure Fini ha brillato per preveggenza: “Guardate i telegiornali. Salvo nobili eccezioni sembrano fotocopie dei fogli d’ordine del Pdl”. E Minzolini non l’ha smentito. Per ripetere dal vivo un editoriale già letto a gennaio, il “direttorissimo” sarà tra i giovani di Atreju e il ministro Giorgia Meloni per ricordare Bettino Craxi con la figlia Stefania, Renato Brunetta, Gaetano Quagliariello, Fabio Rampelli. Giusto per accompagnarsi a gente non di parte, giusto per non far intuire per chi fa il tifo.

 

Fede triste. Chi cercava notizie su Fini (forse) ha evitato di bloccare il telecomando su Rete 4, anche se per un diabolico palinsesto, il Tg di Emilio Fede lanciava la sigla durante l’intervento del presidente della Camera. Voce bassissima, testa inclinata e tono funerario: “Non c’è una folla… E dove vuole arrivare?”, dice Fede tra una pillola di Fini e un’altra smorfia di dolore. Senza pausa e senza pubblicità, a pochi giorni dal debutto in video, Enrico Mentana ha proposto il primo speciale Tg La7 con la diretta di Mirabello e due opinionisti (Marco Travaglio e Vittorio Feltri) a decifrare i messaggi di Fini. La maratona televisiva ha guadagnato spettatori a ogni curva e tagliato il traguardo dell’edizione serale (ore 20) con il 10,21 per cento di share che corrisponde a 1,9 milioni di persone. Mentana ha raddoppiato la media del 3,3 di share, stabile per due mesi e ora ben oltre il sette (7,66 per l’esattezza).

 

Nello stesso periodo calano il Tg1 (meno 1,05), il Tg4 (-0,33) e Studio Aperto (-1,85). Mentana frena sui numeri: “Non sto rubando ascolti a nessuno. Piuttosto, siccome gli ascolti dei telegiornali in assoluto sono in diminuzione, io credo di aver riportato davanti alla tv spettatori che si erano disaffezionati ed erano usciti dal circuito”.

 

Punzecchiato per un sondaggio, Minzolini ha criticato Mentana: “Il suo è un buon prodotto. Ma più che un telegiornale a me sembra un talk-show”.

 

Da Il Fatto Quotidiano del 7 settembre 2010