I DIARI DEL DUCE SCOPERTI DA DELL'UTRI PRESTO RACCOLTI E PUBBLICATI IN 5 VOLUMI, ANCHE SE GLI STORICI INSISTONO: "SONO FALSI"

15.08.2010 21:16

 

Stanno per essere pubblicati i cinque volumi di memorie di Benito Mussolini. Lo "scopritore" Marcello Dell'Utri ne sostiene l'autenticità, la maggioranza degli storici è scettica. Ha senso pubblicarli adesso? E perché?

Di fronte ai pm che indagano sulla presunta società segreta P3 ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Ma all'accusa di voler dare alle stampe i falsi diari di Benito Mussolini il senatore Marcello Dell'Utri non riesce a non dare seguito. Così prende carta e penna e scrive al Corriere per ribadire che sulle memorie del Duce «probabilmente nessuno potrà provarne l'assoluta autenticità ma, allo stesso tempo, nessuno potrà mai affermare che sono falsi».

La querelle sui diari è ormai di lunga data. In bilico tra realtà e mito le annotazioni personali di Mussolini sono ripetutamente apparse, qua e là nel mondo, fin dagli anni Cinquanta. Ma nel 2007 Dell'Utri annunciò trionfante di avere in mano gli originali, provenienti da tale Lorenzo Bianchi, partigiano presente all'arresto di Dongo scomparso nel 1988. Da allora sulle agende che ripercorrono gli anni tra il 1935 e il 1942 si sono spaccati la testa scienziati e storici. I primi hanno ora confermato ora smentito la coincidenza temporale e la corrispondenza grafologica tra i testi, il periodo di scrittura e il celebre autore; gli altri si sono divisi tra "speranzosi" e scettici. Nessuno, tranne Romano Mussolini, si è mai spinto a garantire l'assoluta originalità dei testi, mentre molti ne hanno suggerito la falsità.

Tra questi ultimi spicca Emilio Gentile, eminente studioso del fascismo che ha rintracciato nei testi tanti e tali errori, analogie letterali con le cronache giornalistiche dell'epoca e incongruenze cronologiche da bollarli come un bluff. Al suo fianco si è schierato il professor Luciano Canfora, che al Fatto Quotidiano ha detto: «Questi diari sono in giro da anni e sono stati ridicolizzati da studiosi di ogni tendenza perché contengono contraddizioni palesi rispetto a ciò che sappiamo per certo aver Mussolini detto e scritto». E continua: «Qui si usa potere al fine di persuadere un pubblico della veridicità di un testo falso».

Dell'Utri ha infatti convinto la Bompiani a pubblicare in cinque volumi i diari. «Molti dubbi potrebbero svanire al momento della lettura integrale» dice il senatore. «Non mi arrogo il diritto di dimostrare che i diari sono veri, non è il mio compito ma credo che sia mio dovere offrire un documento di estremo interesse ai lettori che saranno spinti ad approfondire l'argomento» aggiunge Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale della casa editrice.

Ma Canfora non ci sta e tuona: «È una storia comica, quella di chi ritiene di avere molto potere (Dell'Utri) e quattrini e pensa in ragione di questo, di imporre una verità, in un campo, quello della scienza, in cui il denaro dovrebbe contare meno di niente. La Bompiani sembra dire: "Lo diamo alle stampe per fare un piacere ai soliti noti"».

È così? Secondo voi come mai i diari del Duce vengono pubblicati ora? E ha senso dare far uscire simili testi "autografi" senza la fondamentale certezza che siano stati veramente vergati da Mussolini?

 

 

https://dilatua.libero.it/cultura_spettacolo/diari-del-duce-a-chi-giovano-bl8606.phtml