FIOM, IL CORTEO CHE HA SPACCATO IL PD

17.10.2010 22:26

A Roma oggi in cammino verso piazza San Giovanni ci sono gli operai, i sindacati, la sinistra radicale, da Paolo Ferrero a Nichi Vendola. Una piccola rappresentanza del Popolo Viola. Movimenti, politici e mondo del lavoro. C’è il blocco sociale storico che ha costituito per secoli il motore propulsore della sinistra italiana. Ma col quale oggi quello che si dice il principale partito della sinistra italiana, anzi, del centrosinistra, il Partito Democratico, fa fatica ad esprimere il suo pieno e incondizionato appoggio. All’iniziativa dei metalmeccanici c’è, ma non c’è. Partecipa ma non aderisce. Il segretario Bersani non si vede, ma arrivail responsabile economia della segreteria, a lui vicino, Stefano Fassina. Un doppiopesismo che indispone alcuni democratici. Tempi che cambiano. L’accusa di radicalismo, di incapacità di avanzare una proposta alternativa riformista, insomma, è sempre lì, dietro l’angolo. E il PD deve scansarla.

PERCHE’ IL PD NON C’E'? – Per farlo si spacca. I democratici che sfilano tra i manifestanti non esitano a lanciare messaggi al vetriolo ai compagni di partito assenti. ”Molti di noi, del Partito Democratico, sono nel corteo della Fiom convintamente e credo che il Pd debba avere più coraggio perchè in piazza non c’è solo una sigla sindacale, ma l’intero mondo del lavoro“, ha detto il senatore democratico del Pd, Vincenzo Vita, nel corso della manifestazione della Fiom. “Sono in errore coloro che non credono in questa manifestazione - ha spiegato - spero che il risultato oggi sia quello di riaprire il confronto sui temi del lavoro“. E’ sulla stessa lunghezza d’onda il senatore Ignazio Marino: “Il PD – dice sfilando tra i lavoratori Fiom per le vie della Capitale- è un grande partito popolare che trova il suo consenso nelle persone che sono qui oggi in questa piazza per dire le cose che noi diciamo in Parlamento. Allora mi chiedo per quale motivo non essere in piazza oggi“. Poi spiega: ”Il Paese è in profondissima crisi. La preoccupazione del 65% degli italiani è il lavoro. Da dirigente del Pd deve essere in piazza con i lavoratori, contro la politica del ministro Sacconi che non mira a difendere i lavoratori, ma a dividere e creare conflitti tra i sindacati“.

CI SONO I CENTRI SOCIALI VIOLENTI – Chi non è sceso in piazza tira in ballo i “centri sociali”: “Non partecipo alla manifestazione, ma rispetto i colleghi del Pd che sono in piazza con la Fiom - ha affermato in una nota il deputato del Pd, Enrico GasbarraA quei colleghi, però, chiedo altrettanto rispetto per chi non ci sarà“. E ha aggiunto: “Paragonare il Family day con le iniziative politiche sindacali – aggiunge – mi sembra veramente fuori luogo. La forza delle famiglie cattoliche, non può essere paragonata alla forza spesso, violenta, delle iniziative di alcuni centri sociali“.

 

https://www.giornalettismo.com/archives/88726/fiom-corteo-spacca/

 

 

bersani 2 Fiom: il corteo che spacca il PD