A ROMA: "SEI GAY? ALLORA NIENTE CASA!"

04.09.2010 16:27

 

Succede, ancora una volta, a Roma. La protesta dell’Arcigay: “E’ una vergogna”.

Sei gay? Niente casa. “E’ quanto- racconta Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma- si e’ sentito dire Massimo Frana, docente presso un istituto superiore di Roma”. Frana avrebbe preso in affitto una stanza dell’appartamento al quinto piano di un condominio senza ascensore in zona Lucio Sestio, ma la proprietaria dell’immobile gli ha negato la possibilita’ di stipulare il contratto di affitto quando il docente ha detto di essere gay. La donna, un avvocato in pensione, “aveva infatti sostenuto di non volere affittare casa a immigrati e gay”.

OMOFOBIA IMMOBILIARE - “La proprietaria- afferma Massimo Frana- mi ha anche rimproverato per averle fatto perdere del tempo, sostenendo che nel condominio ‘non avrebbero capito certe cose’. Ho perdonato la signora, ma spero si renda conto della cattiveria delle sue parole e della violenza del suo atteggiamento. Sono preoccupato all’idea che vi possa essere un intero condominio che rifiuta le persone gay, secondo quanto ha insistito a ripetere. Cosi’ come rimango incredulo che un avvocato, quale la signora ha sostenuto di essere, possa parlare e agire in un simile modo. Da dieci anni insegno ai miei alunni a essere aperti e rispettosi di ogni diversita’, vista come valore che arricchisce, e devo dire che i giovani, opportunamente invitati a riflettere, dimostrano spesso di saper dare risposte positive ed equilibrate sul tema dell’integrazione e dell’accoglienza dell’altro”.

SOLIDARIETA’ DELL’ARCIGAY – “A Massimo Frana va tutta la nostra solidarieta’. E’ una vicenda sconcertante- aggiunge Marrazzo- Non e’ la prima volta che riceviamo segnalazioni di episodi del genere. Non affittare casa a qualcuno perche’ e’ immigrato o gay, come sostenuto in questo caso, vuol dire essere precipitati in un vero e proprio baratro sociale, culturale e umano. Abbiamo organizzato- conclude- per venerdi’, a partire dalle ore 12, un volantinaggio proprio nei pressi della fermata della metropolitana Lucio Sestio, perche’ le persone possano conoscere questa vicenda e ci aiutino a reagire a questo clima intollerabile: distribuiremo dei cartelli ‘Affittasi’ con la scritta ‘Omofobia in condominio? No grazie!’”.

 

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